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NOI DEPLORIAMO LA MANCANZA DI UMANITÀ

COMUNICATO STAMPA

NOI DEPLORIAMO LA MANCANZA DI UMANITÀ

COMUNICATO STAMPA

La notizia del tragico naufragio di Cutro (Crotone), dove hanno perso la vita oltre 70 persone, tra cui un numero troppo grande di donne e bambini, non lascia indifferente il mondo della vita consacrata, rappresentato dall’USMI (Unione Superiore Maggiori d’Italia), l’organo che unisce gli Istituti religiosi femminili operanti in Italia, a cui appartengono molti Istituti religiosi che operano anche nei Paesi da dove provengono i migranti e contano tra i loro membri suore della stessa cultura.

Vogliamo far sentire il nostro grido, farci voce della speranza demolita, dei sogni distrutti di coloro che, sfuggendo situazioni estreme di sofferenza e senza prospettive di futuro, hanno perso la vita in mare. Questa vita era il loro unico bene. Questi esseri umani sono la carne di Cristo.

Non possiamo più tollerare drammi del genere, che lacerano e interrogano la nostra intelligenza e il nostro cuore di “donne”, di “madri”; un cuore custode della vita, intessuto di pietà e di tenerezza.

Diciamo “no” a misure disumane che alimentano la crisi globale dei migranti e dei rifugiati che trovano la morte in mare mentre cercavano sull’altra sponda del Mediterraneo di mettere in salvo le proprie vite minacciate dalla guerra e della fame.

Noi deploriamo la mancanza di umanità delle leggi e delle politiche che dimenticano la Dichiarazione universale dei diritti umani, che condannano a morte degli esseri umani, che sentiamo nostri fratelli e sorelle.

Chiediamo alle Istituzioni nazionali e internazionali, di concordare corridoi umanitari, di prendere misure adeguate contro le persone che approfittano della povertà, della miseria, della disperazione per sfruttare coloro che soffrono; di non sostenere le Organizzazioni che trattengono i migranti in situazioni di schiavitù, di violenza; di promuovere la solidarietà internazionale per lottare contro tutte le forme di povertà, per costruire la pace.

Chiediamo al Signore il dono delle lacrime per piangere insieme a chi piange” (cf Rm 12,15) e la forza di capire per intervenire, per non assuefarci alla rassegnazione, per non cancellare la compassione, quel ‘patire con’ che è la debolezza del Dio della vita.

È tempo di compassione (cf Ef 4,32), ma anche tempo di scelte coraggiose, di visione per un futuro di vita, che non vogliamo mai più violata e calpestata. La vita è sacra, è dono di Dio e va salvaguardata sempre. Salvare le vite è responsabilità che riguarda tutti.
Esprimiamo la nostra disponibilità a servire la vita, a fare tutto quello che è in nostro potere per proteggerla con carità operosa e concreta, verso questa umanità gravemente violata e calpestata.

In questo scenario oscuro, dove purtroppo i disegni dei potenti della terra non danno affidamento alle giuste aspirazioni dei popoli, il nostro dolore si fa preghiera per chi ha perso la vita nel mare e per quanti, sopravvissuti, vivranno segnati da un dolore che potrà essere lenito solo dalla nostra vicinanza fraterna.

Vogliamo anche ringraziare i tanti soccorritori che hanno messo a rischio la loro vita pur di strappare alla morte sicura vite in cerca di speranza.

Con Papa Francesco auspichiamo vivamente che “i viaggi della speranza non si trasformino mai più in viaggi della morte”.

  

                                                                                               La Presidente

                                                                                   Madre Yvonne Reungoat

Roma, 8 marzo 2023

USMI